I confetti hanno 400 anni. Eppure, come facevano le dame del 500 alla corte del re di Francia, ancora oggi i bonbon di mandorle e zucchero sono considerati dolci importanti e preziosi, da custodire in raffinate scatoline o vezzosi fazzolettini.
Non c’è ricorrenza che non abbia il suo bel confetto da regalare: rosa o azzurro per il battesimo, la cresima e la comunione, bianco per il matrimonio, d’argento e d’oro per le più importanti ricorrenze coniugali, rosso per la laurea e verde per la promessa di matrimonio.
Ma c’è anche chi usa i confetti semplicemente per riempire un vaso di cristallo come centrotavola, per abbellire torte di compleanno, per commemorare anniversari di ogni genere. Il confetto ha mantenuto con il passare dei secoli il suo significato di dolce prezioso, vezzoso ed elegante. Quando nacque, nel 500, il costo dello zucchero importato dalle Indie era altissimo, la lavorazione era laboriosa. Da qui la sua rarità e preziosità, solo i re potevano permettersi di riceverli o donarli. Oggi lo zucchero è un prodotto popolarissimo e la lavorazione dei bonbon avviene su scala industriale. Eppure il confetto rimane un dolcetto da re, da regalare con parsimonia (3 o 5) e gustarne uno ad uno. A patto che sia rigorosamente di zucchero e mandorle.
Perché i confetti devono essere dispari?
Si regalano dispari, generalmente cinque, ognuno dei quali simboleggia un augurio per gli sposi: salute, ricchezza, felicità, fertilità e longevità. Il numero dispari dei confetti è dispari perché i numeri indivisibili stanno proprio ad augurare una vita inseparabile ai futuri sposi.
Inoltre i confetti possono essere al cioccolato, ai canditi e di tanti altri gusti. Qualcuno dice che il confetto fa, a chi lo riceve, lo stesso effetto di una bella donna.
“il confetto fa, a chi lo riceve, lo stesso effetto di una bella donna”. È proprio vero. Giusta osservazione.
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Io sapevo solo da dove derivava il nome, però interessante tutta la storia!
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Grazia 🙂 a casa mia ne mangiamo tanti.
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A casa ci penso io! Nel frigo ho dei confetti ricci di Agnone, non so se li conosci 😀
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Buoni *-* si li conosco.
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Buoni *-*
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Buoni si li conosco.
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Sono quelli che normalmente tutti evitano e che io mangio. Almeno nella mia famiglia.
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Anche da me li mangio solo io!
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Adoro i confetti ❤
I numeri dispari si moltiplicano… 5 per 5 per… il mio pancino 😀
Bacio
Sid
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Quelli farciti che più che confetti sembrano dolcetti sono una dipendenza.
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Stra-gnammete 😛
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I confetti non sono più quelli di una volta. Fatico a trovare quelli giusti. Ma senza subbio sono un dolcetto veramente prezioso.
Interessante la storia. anche è leggermente imprecisa. Prima dell’importazione dello zucchero, attorno al 1000 d.C., la mandorla veniva ricoperta da miele indurito. A Sulmona, patria del confetto nostrano, cominciò la confezione del confetto nel 1400, che poi nel 1500 divenne più diffusa pratica donare i confetti in occasioni di cene, matrimoni, ecc. Si narra che il papa li donasse agli attori dopo le recite.
Comunque gli anni sono almeno 500.
Complimenti per il post.
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Grazie, per il contenuto del commento. Quello che conta per me è il confronto, lo scambio di pareri e del proprio sapere. Infatti questo pezzetto di storia non lo conoscevo.
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mi fa piacere
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Non sapevo sta cosa dei numeri dispari!!!
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Adoro confetti fan fiesta !
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Grazie
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Io i confetti li decoro e ne faccio bomboniere personalizzate! Grazie per aver condiviso la loro storia con noi
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Girando mi sono imbattuto in questo tuo post, interessante e ben fatto, brava.
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